Monthly Archives: Aprile 2019

La parodontite: cos’è e come curarla

La parodontite: cos’è

La parodontite è un disturbo dentale piuttosto frequente che interessa il parodonto, ovvero la struttura di sostegno del dente che comprende le gengive e l’osso alveolare di supporto.

Se non curata, la parodontite può portare alla distruzione dei tessuti che assicurano sostegno e stabilità ai denti.

Spesso il primo segnale di allarme e preoccupazione è dato dall’aumento della mobilità dentale.

In assenza di trattamenti adeguati le complicazioni della parodontite posso portare alla caduta dei denti.

Le cause della parodontite

A prescindere dai problemi di salute che possono insorgere a carico dei denti, all’interno della nostra bocca numerosi fattori possono causare problemi di salute del parodonto, cioè dell’insieme dei tessuti di sostegno del dente (gengiva, mucosa alveolare, osso alveolare).

Tali problematiche si manifestano inizialmente a carico delle gengive, con lo sviluppo di una infiammazione superficiale.

Tale infiammazione, se sottovalutata nel tempo, può aggravarsi, estendendosi ai tessuti più profondi, fino ad arrivare alla completa compromissione del sostegno osseo degli elementi dentari, che possono così cadere.

Le patologie che si manifestano al parodonto sono affezioni molto particolari e complesse.

Esse sono risultato della interazione tra fattori di aggregazione batterica, difese dell’ospite e fattori di rischio (fumo, patologie del sistema immunitario, scompensi metabolici, disbiosi, etc.).

La gengivite

Il punto di partenza è una infiammazione gengivale superficiale, definita gengivite-

La gengivite si manifesta anche solo trascurando l’igiene orale quotidiana per 24 ore.

I sintomi sono principalmente un “fastidio” generalizzato più o meno intenso che si associa a lieve sanguinamento quando le gengive vengono stimolate.

Il primo errore che si commette è ridurre lo spazzolamento, pensando che sia il trauma meccanico a causare il sanguinamento, ma in realtà è la continua presenza di placca batterica sui denti che mantiene lo stato infiammatorio.

Una gengivite di questo tipo si risolve spontaneamente dopo un paio di giorni di attento e corretto uso di spazzolino e dentifricio, eventualmente integrato con un adeguato collutorio (su questo si può chiedere un consiglio al proprio dentista).

Le complicazioni della gengivite

Se però si sottovaluta la situazione, l’infiammazione tende a progredire e ad approfondirsi, andando a coinvolgere i tessuti gengivali sempre più in profondità e creando quelle che si definiscono tasche gengivali.

Le tasche gengivali sono zone in cui la gengiva infiammata non si “attacca” più biologicamente in modo corretto al dente o all’osso alveolare e dove si crea un circolo vizioso in cui l’accumulo di placca nella tasca gengivale viene sempre più facilitato dai danni che la stessa infiammazione ha causato.

Il dolore aumenta di intensità e frequenza e le gengive iniziano a sanguinare anche spontaneamente e non solo se stimolate. Può insorgere anche alitosi.

Quando l’infiammazione delle gengive diviene profonda e arriva all’osso alveolare le tasche diventano osteogengivali, perché ad essere compromesso è anche l’osso alveolare: si inizia a parlare di malattia parodonotale o parodontite.

La malattia parodontale

La malattia parodontale (nel passato comunemente nota come “piorrea”) tende così a cronicizzare ed evolvendosi causa la perdita dei denti per riduzione del supporto dell’osso alveolare che li sostiene nella mandibola.

Come detto prima, tale patologia si presenta come un’affezione molto complessa, che crea danni ai tessuti del parodonto.

Le cause sono sia diretta – i batteri si accumulano nelle tasche – sia indiretta, per le reazioni infiammatorie che insorgono proprio in difesa dei batteri che ne sono la causa.

In altri casi è il risultato dell’interazione tra fattori di aggregazione batterica, difese dell’ospite e fattori di rischio (fumo, patologie del sistema immunitario, scompensi metabolici, disbiosi, etc.).

La parodontite può essere ereditaria

Esiste purtroppo la possibile ereditarietà del problema, in quanto geneticamente può essere trasmessa una maggior suscettibilità dei tessuti orali ai batteri che causano malattia parodontale.

Tuttavia, fattore genetico non è determinante per l’insorgenza della patologia vera e propria se l’igiene orale domiciliare è corretta.

Come curare la parodontite

Non esiste un farmaco risolutivo per la patologia (se non per attenuarne i sintomi) ma una complessa strategia terapeutica che tenga conto dei molti fattori presenti e dell’individualità del paziente.

Ne risulta che le terapie non possono avere protocolli identici per ogni persona, ma vanno adattate e personalizzate per ogni caso specifico.

I migliori risultati nella cura si possono quindi ottenere dall’integrazione tra le più moderne pratiche odontoiatriche clinico-chirurgiche di rimozione e miglioramento dei fattori locali (placca, tartaro, condizioni anatomiche sfavorevoli come tasche ossee o gengivali) ed un approccio olistico volto al miglioramento della resistenza locale da parte dell’organismo a tali fattori locali.

In ogni caso, fondamentale per evitare di perdere i propri denti è una buona igiene orale domiciliare, non sottovalutando i primi sintomi (dolore e sanguinamento) e recandosi per un controllo dal proprio dentista periodicamente o anche fuori dal calendario programmato se i sintomi insorti non regredissero rapidamente con l’adozione o il ripristino di corrette manovre di igiene orale.

 

 

 

Ortodonzia in età adulta: fino a quale età è possibile correggere i denti storti

L’ortodonzia in età adulta è un tema di odontoiatria che negli ultimi anni interessa sempre più persone, che si domandano fino a quale età è possibile allineare i denti storti.

L’allineamento corretto dei denti in passato era visto in passato come una terapia da eseguire solo nei bambini. Oggi invece desta molto interesse anche da parte di tantissimi adulti, spesso non soddisfatti della posizione dei loro denti, e che si domandano se sia possibile correggere i denti storti e allinearli correttamente.

Queste persone chiedono quindi ai dentisti rimedi e cure efficaci dal punto di vista medico ed estetico.

Il crescente interesse verso l’estetica del sorriso

In effetti, una attenzione sempre più alta per l’estetica da qualche anno permea la nostra società.

Essa ha determinato una aumentata richiesta di terapie che in qualche modo contribuiscano a migliorare anche l’estetica del sorriso, importante canale di comunicazione con gli altri e motivo di serenità e benessere.

Così, dal punto di vista odontoiatrico, è aumentata sia l’attenzione ad ottenere una dentizione sana e funzionalmente valida (ad esempio per contrastare i disturbi derivanti dalla malocclusione dentale) sia una estetica gradevole che corregga anche difetti di mal posizionamento dei denti.

Si assiste così ad un aumento di individui che in età adulta richiedono una terapia ortodontica, ovvero di allineamento dei denti, terapia fino a qualche anno fa richiesta solo per i bambini. 

Come correggere i denti storti in età adulta

Correggere i denti storti è dunque possibile a qualsiasi età, anche se con tipologie di rimedi e cure diversi, e anche con costi e tempi diversi.

In età di sviluppo è possibile effettuare una azione ortopedica preventiva sulla mascella e sulla mandibola, in modo da stimolare la corretta crescita ossea. Questa procedura non è invece possibile a fine crescita, in età adulta. In questo caso è necessario agire direttamente sui denti, attraverso varie tipologie di intervento meccanico (e in alcuni casi chirurgico).

Inoltre i tempi di operativi previsti per le terapie dedicate agli adulti possono rivelarsi talvolta più lunghi rispetto agli interventi indicati per i bambini.

 Ortodonzia fissa

La procedura più classica è quella dell’Ortodonzia Fissa. Questa terapia si realizza con particolari attacchi, che vengono fissati temporaneamente su ogni dente e con un filo a memoria di forma che esercita delle lievi forze sui denti stessi, che si allineano.

Questo dispositivo, comunemente chiamato apparecchio fisso, deve essere applicato e mantenuto in bocca mediamente tra 12-24 mesi. In questo periodo è necessario recarsi periodicamente dal proprio ortodontista, che provvederà a cambiare periodicamente il filo. mantenendo fissi gli attacchi.

Questa tecnica è molto diffusa ed efficace, ma ha lo svantaggio di essere estremamente visibile. Per migliorare l’estetica gli attacchi possono essere in ceramica ed essere quindi molto meno visibili.

Ortodonzia Fissa Linguale

Una alternativa sostanzialmente invisibile per questo tipo di procedura clinica, quando è possibile utilizzarla, è l’Ortodonzia Fissa Linguale.

L’Ortodonzia Fissa Linguale consiste in una tecnica dove gli attacchi ed il filo menzionati precedentemente vengono applicati sulla superficie interna dei denti, risultando così nascosti alla vista. Anche in questo caso la terapia dura 12-24 mesi, a seconda dell’entità dello spostamento richiesto.

Le Mascherine Allineatrici Trasparenti

Da alcuni anni è possibile procedere ad allineamento dentale anche attraverso una terapia con Mascherine Allineatrici Trasparenti, che rappresentano una alternativa agli apparecchi fissi. Queste mascherine vengono applicate in bocca come fossero dei bite e, utilizzate per un periodo che va sempre dai 12 ai 24 mesi, permettono l’allineamento dei denti.

La procedura prevede l’intervento di laboratori specializzati come i nostri.

In queste strutture, a partire da una impronta della bocca, un apposito sistema computerizzato simula il movimento che i denti dovranno compiere per ottenere il loro corretto posizionamento.

Sulla base di questa simulazione 3D, viene creata una serie numerata di mascherine.

Il paziente dovrà “indossarle” in sequenza, cambiandone una ogni 15-20 giorni circa. Le mascherine sono in resina trasparente e quindi sostanzialmente invisibili in bocca, riducendo per il paziente il problema dell’impatto estetico nella socialità quotidiana.

Si tratta pertanto di una tecnica invisibile senza attacchi. Raccomandiamo tuttavia  l’utilizzo assiduo e costante delle mascherine: i pazienti dovrebbero  “indossarle” almeno 23 ore al giorno. Si possono togliere solo per mangiare e per lavare i denti. Un utilizzo non corretto e poco assiduo comprometterebbe infatti gli effetti benefici della mascherina.

Esiste una soluzione per ogni esigenza

A seconda delle condizioni iniziali del paziente il dentista provvede generalmente a proporre la soluzione più adatta ed efficace.

Ricordiamo che la risoluzione di ogni singolo caso di terapia ortodontica in età adulta dipende molto dalle condizioni iniziali di partenza.

Un altro importante fattore è la collaborazione-.

E’ infatti indispensabile la motivazione del paziente a risolvere il problema e a raggiungere l’obiettivo di avere un bel sorriso.